mercoledì 29 luglio 2009

TI HO FATTO VIVA ( a mia figlia)


Ti ho fatta viva
ora non più mia
ma delle cose
che ti stanno intorno,
di quelli
che diranno per te
parole.
Io no,
noi parlavamo
nel silenzio del grembo,
mi rispondevi
frullio d'ali
fremito d'acque.
Ed ora
tu non sei più
me stessa
tu sei persona.

Poesia ed illustrazione di L.Pepe Diaz

L'AMBIENTE DEL LABORATORIO DI CREATIVITA'


La scelta dell'ambiente del Laboratorio dovrà essere accurata. E' sufficiente uno spazio che consenta ad un piccolo gruppo (max.9 bambini) di muoversi agevolmente per prendere i materiali, spostarsi nello spazio e poter lavorare a terra, ma non così vasto da poter costituire fonte di ansia per i piccoli che amano ambienti raccolti e a loro"misura". Questo spazio dovrà essere molto luminoso e facilmente areabile. Sarà presente una fonte d'acqua o, in mancanza, essa si situerà nelle vicinanze . Il pavimento dovrà essere di un materiale facilmente lavabile e che non assorba i colori e verrà comunque ricoperto da un pesante telo di plastica trasparente al momento di ogni incontro. Inoltre si priviligerà un luogo appartato e protetto da fonti di rumori od ogni altro tipo di distrazione che possano interrompere la concentrazione ed il processo creativo. Se allestito a scuola, non sono quindi fruibili i saloni,i corridoi o l'aula stessa. Dovendo sacrificare qualcosa, meglio un po' di spazio che la "privacy". Le pareti dovranno essere bianche ed allestite esclusivamente con i lavori dei bambini. Vi saranno scaffali bassi dove tutto il materiale sia a disposizione e di facile accesso.
L'ambiente del Laboratorio sarà per i fruitori "un luogo speciale", protetto, silenzioso e luminoso.

lunedì 27 luglio 2009

DA VALDO DI LIONE ALLA CHIESA VALDESE 2


Con il passare del tempo si forma nei Valdesi la coscienza di essere una comunità cristiana autonoma, con una sua identità,contrapposta a quella di Roma. Caratteristiche del loro pensiero sono il rifiuto del giuramento e della menzogna, letti alla luce del Vangelo. Inoltre essi negano il Purgatorio: nella vita esistono solo due vie, il peccato o la grazia. Non esistono prove di appello, intercessione dei Santi,messe in suffragio...Viene contestata anche l'autorità della Chiesa di Roma fondata sulla"donazione di Costantino". Secondo una leggenda, nel IV Sec. l'Imperatore Costantino, ammalatosi gravemente, fu guarito dal Vescovo di Roma Silvestro. Costantino, per riconoscenza, gli dette tutti i diritti sulla parte occidentale del regno. Su questa base, la Chiesa di Roma rivendica il diritto di esercitare non solo il potere spirituale, ma anche quello temporale.
I Valdesi vedono in ciò un tradimento della missione apostolica di una Chiesa che si fa dominatrice e non " serva" dei poveri e degli umili.

L'illustrazione mostra, nella Lione del '400, il quartiere dove viveva Valdès; al centro la srada in cui abitava che, dopo la cacciata, fu chiamata " via maledetta".

venerdì 24 luglio 2009

RICORDO DI UN LAGO


Appena spenti
i rombi di guerra
io piccina,
mio padre nocchiero,
costeggiavamo
le sponde del lago.
Acque calme
silenti e profonde.
Occhio di cielo
innammorato
di dolci declivi
di spalliere fiorite.
Dondolio di barche
agli ormeggi
dove l'onda lenta
si frange
all'ombra di salici
specchiati
mossi da un vento
sottile.
Era questa la pace?
La bimba non sapeva,
ma il piccolo cuore
s'acquetava.

Poesia di L.Pepe Diaz

L'UMILTA' NELL'EBRAISMO


La vera umiltà è giudicare sé stessi con severità e gli altri con comprensione.
Per una persona umile persino il più ostinato dei peccatori merita rispetto , poiché non conosciamo la verità essenziale di un'altra persona, perciò io non sono in grado di mettermi nei suoi panni. La verità, nella totalità, è nota a Dio solo. Ed egli desidera essere umile, nel suo scendere al livello delle sue creature unendosi al suo popolo in esilio. Da ciò si apprende che l'umiltà, pur non essendo compresa nei dieci comandamenti, è implicita in essi, poiché è scritto “ l'uomo deve seguire le strade di Dio “: come Egli è umile, così dobbiamo esserlo noi ed ancor più. Molti aforismi del Talmud elogiano l'umiltà come una delle virtù di Dio. Non abbandonò Egli forse le alte cime dei monti per concedere la Torà sul Sinai, che tra i monti è il meno alto? Non trascurò gli alti alberi per parlare a Mosè nel roveto? In altre parole, è attraverso l'umiltà che la Torà si conserva.
“Anche se sei perfetto in ogni cosa, se non hai l'umiltà non hai nulla” dice il Talmud . E il Midrash dichiara: “ queste sono le sette ricompense assegnate all'uomo e alla donna umile: avranno la loro parte nel mondo a venire; il loro insegnamento verrà ricordato; la Shekinà poserà su di loro; sarà loro risparmiato qualsiasi castigo; non accadrà loro mai nulla di male; il mondo intero si dispiacerà insieme con loro, e, soprattutto, l'uomo umile non dovrà vivere con una donna malvagia (e viceversa ),
E ancora nel Talmud: “Anche se il mondo intero ti dice che sei un tzaddiq, cioè un giusto, tu dì a te stesso che sei un malvagio, un rashà”. In altre parole il vero giusto è colui che ritiene di non esserlo. Il Midrash ricorda un utile consiglio che Rabbi 'Aquiva dette a Shim'on ben 'Azzay :
“ Spostati dal seggio che ti è destinato all'Accademia: arretra di qualche fila, fin quando la gente comincia a dirti di andare più avanti e più in alto; e anche allora, non andare, perché è meglio quando la gente ti dice di salire ad un seggio più alto che quando ti gridano di farti più indietro.”
Ma anche l'umiltà richiede prudenza.
Sentiamo un aneddoto: la cattedra rabbinica di una grande comunità era vacante, e i maggiorenti si recarono a supplicare un celebre studioso affinché accettasse quel posto di prestigio. Ma il maestro rifiutò dicendo:” Non sono io l'uomo di cui avete bisogno: mi mancano conoscenza ed esperienza, non sono abbastanza dotto ne abbastanza pio”. Col cuore spezzato, i maggiorenti, colti nel profondo dalla sua umiltà, offrirono la carica a un altro candidato. Questi aveva sentito riferire la conversazione col primo candidato e quanto i capi fossero rimasti impressionati dalla modestia di lui, perciò rispose allo stesso modo: “ Non sono io la guida spirituale di cui avete bisogno...mi mancano così tanti requisiti...” A quel punto un suo amico, che era presente, sussurrò: “Basta, non è bene per te continuare su questo tono. A te crederanno.” Ovviamente il problema, col secondo candidato, era che la sua umiltà era falsa.
A proposito di umiltà, il grande maestro chassidico Rebbe Bunam di Pshiske disse: “ Ciascuno dovrebbe tenere un pezzo di carta in ciascuna delle sue tasche. Su un pezzo dovrebbe trascrivere il detto talmudico, “Il mondo intero è stato creato solo per me”; ma l'altro dovrebbe recare il versetto biblico:” Io che sono polvere e cenere”.Quel che conta è non confondere le tasche.

Note: Shekinà è la presenza reale di Dio in terra .Per es. Durante il Sabato , la Shekinà è presso colui che lo santifica .

Tratto da: “ Le storie dei saggi” di Elie Wiesel. Ed. Garzanti

DA VALDO DI LIONE ALLA CHIESA VALDESE 1




Verso il 1170 un ricco mercante di Lione, Valdès(Valdo), al termine di una crisi religiosa, sceglie di vivere come gli Apostoli, seguendo Gesù. Fa quindi tradurre brani della Bibbia nella lingua del popolo, per poterli leggere, dona ogni sua ricchezza e sceglie di vivere in povertà, predicando l'Evangelo.Questa sua scelta, all'epoca, non è un fatto strano; lo è, invece, quella di non entrare in convento e di rimanere un laico.
Da queste decisioni, strettamente collegate fra loro, scaturisce una seconda interpretazione: il fatto di leggere la Bibbia in una lingua che non sia il latino non è una eresia, ma predicarla in pubblico da parte di chi non è un sacerdote, contrasta con le direttive della chiesa del tempo. La questione non è tanto quella dell'obbedienza o meno alla chiesa, ma la scelta decisiva di obbedire solo alla Bibbia, la quale viene ad assumere un valore normativo; è quindi messo in discussione uno dei fondamenti della chiesa di Roma: l'autorità del Vescovo.
La personalità e la predicazione di Valdès colpiscono uomini e donne che seguono il suo esempio; nasce così il movimento dei "Poveri di Lione".
Espulso da Lione, il movimento di disperde in ogni direzione, dando luogo ad un profondo rinnovamento spirituale.
Scomunicati dalla chiesa di Roma, i "Poveri di Lione" vivranno la loro fede in clandestinità per oltre tre secoli, esclusi dalla chiesa, bollati come "eretici" da combattere ed estirpare.

I TEMPI DEL BAMBINO


Durante il lavoro in Laboratorio bisogna tener conto della differenza fra tempo e tempi del bambino e dell'adulto. Nel bambino di età prescolare il concetto di tempo non è ancora ben definito ed è somigliante ad un unico presente immanente. I tempi di azione di un bambino sono più lenti di quelli di un adulto perchè egli, mentre agisce, impara e memorizza modalità d'uso e caratteristiche delle materie con cui interagisce. Questo apprendimento, oltre che tempi lunghi, richiede ripetitività per fissare i concetti nella memoria. I gesti degli adulti, invece, sono ormai automatizzati ed anche quando si trovano a contatto con qualcosa di nuovo, hanno già un notevole bagaglio di cognizioni di base che vengono in aiuto.
Quindi tempi lunghi e ripetitività per il fare e l'agire, ma tempi brevi di attenzione e concentrazione sono caratteristiche dei bambini.
L'attenzione e la concentrazione di breve durata, in parte , sono causati dalla grande molteplicità di stimoli che giungono dal mondo al bambino. Inoltre i flash d'immagini continui e sovrabbondanti che offre la TV( a cui non corrisponde l'adeguata decodificazione da parte dell'adulto), lo abituano a rapidissimi e continui spostamenti e aggiustamenti dell'attenzione, riducendone sempre di più i tempi. Nel Laboratorio, quindi, l'Educatore deve tener conto dei reali tempi di lavoro che occorrono al gruppo e al singolo , rispettandoli, così che i bambini compiano i loro percorsi di apprendimento e di sviluppo senza essere pressati perchè siano più veloci o vengano bruscamente interrotti.A tale scopo si avrà cura di preparare psicologicamente l'inizio della seduta di lavoro e si avvertirà, con calma, un po' prima del tempo, che essa sta per finire., coltivando la difficile arte del saper attendere. Il materiale stesso e le proposte del Laboratorio si sono inoltre rivelate come ottimizzatori dei tempi di concentrazione dei bambini, prolungandoli spontaneamente dietro la molla dell'interesse e del totale rispetto per il loro lavoro creativo.